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riccamente cesellato e filigranato, e scintillante di pietre preziose che anche in quella luce scarsa, non mi lasciavan dubbio sul loro alto valore.

«Eh, bien, mon ami!» riprese con un certo empressement di modi che mi sorprese alquanto — «eh bien, mon ami, mi avete ardentemente chiesto un favore che vi è piaciuto chiamare inestimabile. Mi avete chiesto di sposarvi domani. Se cedessi alle vostre preghiere, e, aggiungiamo pure, alle sollecitazioni del mio cuore, mi permettereste di chiedervi un piccolopiccolissimo servizio?»

«Ditemi quale!», esclamai con un’energia che mancò poco attraesse su di noi l’attenzione della compagnia: la cui presenza soltanto mi potè impedire di gettarmi impettuosamente ai suoi piedi. «Ditemi quale, Eugenia mia, amata mia, ditemi quale! ma, ahimè, è già concesso prima che lo abbiate nominato.»

«Dovrete vincere dunque, amico mio,» disse, «per quell’Eugenia che amate, quella piccola debolezza che avete or ora confessata — quella debolezza più morale che fisica, la quale, lasciate che ve ne assicuri, stona tanto colla nobiltà della vostra natura reale, è tanto in disaccordo coll’usuale candore del vostro carattere, e che, se le permettete di prendere un maggior potere su di voi, finirà sicuramente per indur-