Pagina:Poe - Perdita di fiato, traduzione di A.C. Rossi, Bottega di Poesia, Milano, 1922.djvu/171

«vecchio Carletto Goodfellow» lo aveva reso doppiamente caro agli onesti abitanti della borgata. Egli divenne un loro beniamino, dieci volte più di quanto non lo fosse mai stato; e, come per un risultato naturale dell’ospitalità con cui veniva accolto, egli recedette un poco, quasi per forza, dalle abitudini di estrema parsimonia che per la sua povertà egli era stato sino allora costretto a osservare, e molto frequentemente egli teneva delle piccole riunioni a casa sua, dove lo spirito e l’allegria regnavano sovrani — un poco smorzati, naturalmente, dall’occasionale ricordo dello sciagurato e melanconico destino che attendeva il nipote del defunto intimo amico del generoso ospite.

Un bel giorno questo magnanimo vecchio gentiluomo fu gradevolmente sorpreso al ricevere la seguente lettera;


«Al Signor Carlo Goodfellow:


Egregio Signore — Conformandoci a un ordine trasmesso alla nostra ditta circa due mesi fa, dal Signor Barnaba Shuttleworthy, nostro stimato corrispondente, abbiamo l’onore di spedire questa mattina al vostro indirizzo una