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nazione ricca, avrebbesi appena 78 centesimi per caduno. Un tale asserto è assurdo e ridicolo; lo spirito di partito, meglio l’amor dell’oro li costringe a mentire con inconcepibile impudenza. Se fosse esatto, la Francia altro non sarebbe che una nazione di mendichi. Avvegnachè sarebbe tale il numero di coloro, che posseggono meno di sì tenue somma, che appena raggiungerebbesi una tal cifra, facendo un eguale riparto di tutte le ricchezze di coloro che posseggono più di 78 centesimi. Questo calcolo deve essere assolutamente falso; ma noi vogliamo ammettere, che rappresenti il riparto del prodotto netto. In tal caso un operaio con moglie e cinque figli avrebbe il suo salario, più sette volte 78 centesimi; nè questo è tutto, sarebbevi un aumento non picciolo, riducendo ad un medio salario tutti i pingui stipendii, che i capitalisti insaccano come compenso alla fatica che durano per arricchirsi; epperò saremmo al disotto del vero affermando che un tale operaio percepirebbe un dieci lire al giorno, ovvero un vivere agiato. E chi negherà essere più giusto che tutti vivano agiatamente, invece di far perire nella miseria nove decimi della nazione, acciocchè pochissimi abbiano a possedere oltre il bisogno? Ma la ragione che rende impossibile la pratica di tale idea è più potente di questa ridicola menzogna.

Una tale ripartizione sarebbe operazione complicatissima, nè mai potrebbesi evitare la frode; la società dovrebbe sottostare ad una continua forza tirannica, che spigolasse tutte le borse, altrimenti la materiale uguaglianza stabilita non durerebbe che un giorno solo.

Sortono alcuni da questo campo, che per essi lo trovano troppo gretto e materiale, e dicono; noi allevieremo, anzi distruggeremo i mali del proletario con l’educazione. Strana utopia di questa buona gente,