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XIII.


Entrando, il giorno dopo, trepidante, nella sala d’aspetto del collegio, Marta vi trovò la vecchia, linda direttrice che conversava col Mormoni e col Nusco.

— Ha saputo, signora?

— Che cosa? — balbettò Marta.

— Il povero professor Falcone!

— Falcone.... La signora lo sa: era da aspettarselo! — esclamò Pompeo Mormoni, trinciando in aria uno dei soliti gesti.

— Impazzito! — riprese la direttrice. — almeno ha dato segni d’alienazione mentale, su la pubblica via, ieri sera.

Marta guardava negli occhi ora la direttrice, ora il Mormoni, ora il Nusco.

— S’è messo a urlare, — aggiunse questi, sorridendo nervosamente. — Poi s’è accapigliato, dicono, con la gente che gli s’è fatta intorno....

— Dove si trova adesso? — domandò al Mormoni la direttrice.

— Forse al manicomio, o almeno.... Ieri sera, dapprima, lo condussero in questura. Ubbriaco