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E dri dri dri — strillavano le scarpe.

Il Direttore non riusciva a calmarlo. Gii veniva quasi da ridere: in paese si diceva che colui non era veramente il padre della sua figliuola. Ma il consigliere Ippolito Onorio Breganze, paonazzo in volto, non poteva accontentarsi della semplice riprensione fatta a quattr’occhi alla maestra: pretendeva, esigeva una grave, una seria punizione! A lui, adesso, non istava più a cuore soltanto la sua cara piccina, ma anche “la salute morale, signor Direttore, di tutto il paese scandalizzato!„ Non era forse a conoscenza il signor Direttore di quanto era avvenuto? non sapeva a qual donna si era affidata l’educazione delle tènere menti, delle gracili anime?

— È un’im-mo ra-li-tà! — tuonò alla fine con tutta la voce, sillabando. — O ci rimedia lei, o ci rimedio io. Vado a far reclamo formale all’Ispettore scolastico! La riverisco.

E cacciandosi di furia in capo, puhm! il cappello a stajo, se ne andò. Entrava il bidello. Si diedero un inciampone così forte, che per poco non si gettarono a terra tutti e due.

— Scusi....

— Scusi....

E dri dri dri....

Due giorni dopo, il Direttore del Collegio fu chiamato dall’Ispettore scolastico.