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fu impressa a Parigi in 3 volumi nel 1810: Alla pag. 79. del tom. 2. facendo correr del pari colle verità della scienza le gratuite ipotesi fisiche, si citano alcuni fatti di storia naturale, indi si soggiunge: „Quelle preuve plus frappante d’un ancien état des choses, dans lequel l’homme n’existait pas?„ Più innanzi (pag. 170), determinando l’epoca, in cui la linea degli apsidi nell’elisse solare ha dovuto coincidere colla linea degli equinozii, e trovandola a quattro mille anni circa prima dell’era cristiana, l’autore dice: „Par une rencontre assez singulière, c’est a-peu-près vers ce tems, selon la plus part des chronologistes, que remontent les premiéres traces du séjour de l’homme sur la terre, quoiqu’il paraisse d’ailleurs par un grand nombre de preuves physiques, que la terre elle-même est beaucoup plus ancienne.„ Più innanzi ancora (pag. 291) recandosi l’opinione di alcuni filosofi per ispiegare i fenomeni della temperatura della terra, corre discorso di due cagioni, una delle quali può accumulare, e l’altra disperdere il calore terrestre, e a questo proposito si aggiunge: „Ces deux causes contraires agissant, peut-être, depuis des milliers de siècles.„ Chi riflette a questi passi può credere, ch’essi si avvicinino al novero di molti altri, che specialmente