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Su quella amena via dove or tu corri a gran passi sonovi delle api che svolazzano sui fiori, ma sonvi ancor delle serpi insidiosamente appiattate. Parliamo più chiaro: in alcuni di que’ libri dove tu andrai cercando la scienza, leggonsi pur anco alcune proposizioni, alcuni tratti, che feriscono o apertamente o di nascosto la nostra santissima Fede. Non è mio pensiero il tenerti ora discorso di alcuno di essi, in cui chiaramente si enuncia qualche empia massima: non è questo il caso di un serpe che insidia il calcagno, ma di una fiera, che in faccia viene all’assalto. Voglio dirti alcuna cosa appunto degli agguati segreti, cioè di certi motti più o meno maligni, i quali, quando non si scopre il loro veleno, soglion essere in estremo dannosi. Nel momento infatti, in cui la mente è aperta per ricevere una bella verità matematica, in cui il lettore ha dell’autore la più alta opinione vedendo l’aggiustatezza de’ suoi ragionamenti, e la finezza del suo criterio in punto di scienza, questi colpi che vengono di traverso, penetrano sino all’anima: essi vogliono essere distinti in varie classi. Metterò per i primi quelli, che senza alcuna manifesta parola vanno a ferire la religiosa credenza: eccone alcuni esempi cavati da una moderna pregevolissima astronomia, la di cui seconda edizione