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Leggi Romane. 89

mini generali sono concepite, e che debbonsi tuttavia intendere dell’uno, o l’altro caso solamente, ve ne ha pure assai. „Spesse fiate (dice il celebre Binckerschoeckio:) hanno i Giurisconsulti Autori delle Leggi adoperato delle espressioni generali, le quali poi conviene ristrignere tra i suoi limiti, perchè non vengano ad essere attaccati gli altri principj legali. E potrei anche in prova di ciò accennare ben mille esempj.“1 ec.

Ma i nostri inesperti Chiosatori, e quei goffi Giuristi, che son venuti dappoi, non hanno a questo posto mente nè punto, nè poco: e però o coll’interpretare le Leggi in termini così generali, come le hanno trovate, o coll’inventare qualche inetta, e dall’aurore non mai sognata spezie del fatto, hanno imbrogliato se medesimi, i posteri, e tutta la facoltà legale, nella quale per questa strada ancora innumerabili errori son penetrati, e penetreranno ancora, finchè Decisioni tali così malamente copiate, e raccolte avranno forza di Leggi.

VIII. I Giurisconsulti degli antichi tempi, dai libri dei quali tratte furono le Leggi di Giuftiniano, hanno scritto moltissimo intorno a quistioni meramente conghietturali, nelle quali unicamente si tratta di ben interpretare la volontà de’ contraenti, e de’ testatori. Queste risposte sopra questioni di pura conghiettura furono da’ nostri Compilatori stimate cotanto, che un grandissimo numero ne ricopiarono, ed empirono con

  1. Lib. 8. Observ. c. 8. et lib. 7. c. 18.

esse