per ogni quistione, e per ogni decisone convenga
andare cercando degli Autori, che dicano
qualche cosa, che faccia a proposito. E però se
il Sig. Consulente, o il Sig. Giudice è un qualche
cerettano, od impostore, che vende la Giustizia
a chi più paga, egli andrà in traccia di
Autori, che sostengano quello, ch’egli vorrebbe,
de’quali sempre un buon numero potrà trovare,
perchè siccome questi in altra maniera non
sono divenuti Dottori, ch’egli medesimo; così
con quella bella Giurisprudenza, che aveano in
capo, sono poi passati a scrivere quelle Opere
Legali, che piene sono di falsità, di frascherie,
e di inezie, le quali poi col tempo vengono in
acconcio a qualche altro galantuomo, che o nel
decidere, o nel confutare voglia farne uso. Ed
ecco pertanto coll’aiuto di somiglianti Autori
fatto il consulto, o la sentenza a modo di chi
con contanti, e con altri regali la seppe comperare.
Che se all’incontro il Consulente, od il Giudice
è di buona coscienza, e disposto a non far
torto a nissuno, gli Autori, che per mancanza
di alcun sistema, e principio Legale egli deve
andar a vedere, gli faranno ben spesso dire delli
spropositi, di cui sono pieni zeppi, ed il condurrano
a fare qualche ingiusta decisione, perchè
si sarà per avventura abbattuto in quelli,
che in vece del diritto, e del giusto, si
saranno o per impegno o per ignoranza, o per
bizzaria determinati ad insegnare, e sostenere il
torto, e l’ingiusto. Ora chi negherà, che questo non
sia un indicibil male per ogni Repubblica,
alla quale troppo importa, che ad ogni privato
membro di essa venga bene amministrata la