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fidopassa a parlare del Po, poscia del Tevere, del Volturno, e quindi del Liri, del Sarno, e di altri fiumi posti nel regno di Napoli. Inoltre il nome odierno, che hanno i fiumi che sono situati tra Fiumesino, e Luso niuno ha maggior analogia coll’Aufido dell’Ausa, e si conosce, che il nome fu corrotto, come appunto fu guastato nella Puglia chiamandolo Offanto.

FL. RVSTVNVM. Questo fiume fu chiamato da Plinio, e da Lucano Crustumium, come può osservarsi nelle autorità, che di sopra riportai. Non so dire qual sia il vero nome, e se errarono gli Amanuensi, che copiarono Plinio, o quello, che delineò la Tavola. Il verso di Lucano corre tanto se si chiama tal fiume Rustunum formando un piede molosso, quanto se si appella Crustumium facendo tal parola un piede coriambo. Vibio Sequestre nel catalogo de’ fiumi asserisce: Crustumium, a quo oppidum, in Hadriaticum mare fluit, e lo stesso dice Sulpicio commentatore di Lucano. Da questi loro detti forse derivò, che non pochi odierni geografi situarono presso ad esso Conca, e dissero esser città profondata. Il Cluverio dubita, se vi fu questo paese chiamato Crustumio, e poca fede dà a questi grammatici. Non porta alcuna ragione, ed io non osservo il motivo, per cui non si abbia a credere ad essi. Negl’Itinerarii di Antonino, e nella Tavola Peutingeriana si trovano molti Pagi, che ora sono periti, e che portavano il nome de’ fiumi, a cui eran vicini: v: g: Tinna Fl. e poscia Tinna. Perchè dunque non si ha da credere, che presso il Crustumio fu un Pago, che chiamossi come il fiume? Arimino, Pisauro non sono Città, che portarono il nome de’ fiumi vicini? Inoltre Anastasio Bibliotecario enumera Conca fra i paesi della Pentapoli, che Pippino Re de’ Francesi donò alla s. Sede dopo averli tolti à Longobardi: idest Ravennam, Pisaurum, Concam, Fanum, Cesinas, Senogallias etc. Il Cluverio, e gli altri Geografi convengono nel dire, che il fiume Crustumio sia quello, che oggi chiamasi Conca. A questo succedono i fiumi Vintinella, e Tavollo, e poscia in distanza di venti tre miglia se-