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todella pubblica Segreteria di Assisi del principio del Secolo XVII, nel quale tra i prospetti de’ luoghi già soggetti ad Assisi, così si parla di Collemancio: Collis Manci jam Orviensis Civitas, Umbriae emporium, civitati Assisii postea obediens. L’Egidi poi, che nel 1654 stampò le vite di quattro Eroi, parlando di S. Ruffino di Arce così si espresse = Col di Mancio terra dell’Umbria fabbricata presso le ruine della già famosa Città di Orviano, che da tempo immemorabile in quà giace del tutto estinta sette miglia lungi di Assisi = Si noti, che nè riportati documenti si chiama tal paese distrutto Urbinum, Orbinum, Arbinum, Orviensis Civitas, Citta di Orviano. Ognun vede, che la parola è la stessa, e che la differenza derivò dal maggiore, o minore studio, che fecero coloro, che la scrissero, come succede presentemente di tanti paesi, e contrade, le quali con piccola varietà sono pronunziate non solo da’ forastieri, ma anche da’ paesani, che mutano le lettere, e storpiano le parole, e perciò anche presentemente il luogo, ore fu Urbino, da chi è chiamato Urbino, da chi Orvino, da chi Orviano. Se dunque la tradizione, il nome della contrada, ed i documenti antichi ci dicono, che presso Colle Mancio vi fu una Città chiamata Urbino, chi potrà dubitarne? E qual’altro popolo, o Città potrassi supporre in tal luogo, quando la tradizione delle circonvicine Città avvalorata da’ documenti di otto secoli sono, ciò ci dice? Siccome da questo resta lontano il Metauro, così la ragion vuole, che si creda esser questo l’Urbino Ortense. Per distinguerlo dall’altro, a questo fu dato un nome generico, comune, e proprio di tutti i paesi, cioè Ortense. Imperocchè Hortus non solamente significa quel luogo, dove si coltivano gli erbaggi, ma secondo Festo hortus apud antiquos omnis villa dicebatur, quod ibi, qui arma capere possent, orirentur.

Rimanendo l’Urbino ortense presso di Assisi, non può dubitarsi, che l’esistente Urbino sia il Metaurense, perchè rimane vicino al Metauro, da cui prese il distintivo, ed ove questo fiume sgorghi, ed ove si scarichi, ce lo fa sapere Monsig. Baldi nel suo encomio di