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manevadunque nella pianura di detto fiume lungi tredici miglia dal mare Adriatico, ed altrettante dalle radici del famoso Monte Catria1, da cui ha la sorgente il nominato fiume. La Città fu perfettamente quadra, e da un’angolo all’altro si contano circa ottocento passi geometrici, e le mura, che la circondavano, occupano lo spazio di tre miglia. Ma ne’ tempi più floridi occupava tutta la vasta pianura, ed era una grandissima Città, come ci dice la lapide, che in appresso riporterò. Il fiume rimaneva in mezzo, ed aveva tre ponti collocati in diversi siti, come ci dicono i fondamenti, che sono in mezzo al fiume. Si mirano i ruderi dell’Anfiteatro, che era perfettamente tondo, e molto vasto, e vicino ad esso quelli di un tempio, in cui furono trovate molte antichità dal Volpelli, e fra esse una statua di Giove di marmo pario. Presentemente il luogo, in cui sorgeva la Città, è chiamato Mirabello, e forma a Levante, ed a mezzo giorno una possessione del Principe Albani, e passato il fiume forma a Ponente, ed a tramontana una possessione de’ Sig. Conti della Genga, e del Sig. Ercolani. L’odierna Chiesa del SSmo Crocifisso rimane quasi nel mezzo del terreno occupato dalla distrutta Città. Molte furono le antichità quivi trovate, ma furono portate in Fano dai Conti di Monte Vecchio, e fra queste una statua di Ercole, ed in S. Leo, ed in S. Angelo in Vado da Ottaviano Volpelli, fuori delle Statue di Giove, e di Augusto, come ci narra il P. Cimarelli.2 Molte altre poi di Suasa, di Sentino, di Ostra, e di altre Città distrutte ora si trovano nella Villa Albani di Roma.

Prese il nome, o lo diede al fiume, che ora corrottamente chiamasi Cesano, e che chiamossi Suasano, co-


  1. Il Dante (Parad. c. 21.) così descrive questo monte
    Tra due lidi d’Italia sorgon sassi,
    E non molto distanti alla tua Patria
    Tanto, che e tuoni assai sonan, piu bassi.
    E fanno un gibbo, che si chiama Catria,
    Di sott’al quale è consacrato un’Ermo
    Che vuol’essere disposto a sola latria.
  2. p. 161.