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28 capitolo primo.

sfiorandolo col suo odor tepido di capelli giovani e di persona monda, sussurrò un “grazie„ pieno di senso, pigliò il soprabito del signore, s’indugiò ad appenderlo all’attaccapanni, ad assettarvelo con leggeri colpettini delle mani non bianche ma piccole e sottili. La lucernetta che ardeva sulla consolle in faccia all’attaccapanni le dorava i capelli magnifici attorti sulla nuca come un gruppo di serpi.

“C’è stato il giardiniere„, diss’ella accarezzando ancora il soprabito e parlando piano, quasi con tenerezza, come se le parole fossero state più di quell’abito e di quelle carezze, che d’altro. “Il giardiniere ch’è andato via„.

Per qualche momento ella non si udì risponder nulla, e le sue mani parvero moversi incerte, a caso. Poi il giovine disse: “Cosa...„ con voce diversa dalla solita e non compiè la frase. Ella si chinò a raccattar chi sa che, gli offerse un baleno del suo fine collo bianco.

“Dice„, riprese ancora più sotto voce, “che forse andrà dai signori Dessalle e che i signori Dessalle domanderanno informazioni alla mia marchesa e che allora Lei ci potrebbe forse mettere una parola buona. Dice pure che Lei ora diventerà sindaco e che gli raccomanda un suo figliuolo per la biblioteca„.