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eclissi. 157

mise. Se nella sua passione violenta ella si faceva talvolta umile davanti a lui come una schiava, lo giudicava ora con un’alta indipendenza, con un acume, con una tranquilla franchezza che lo sgomentarono.

“Non mi ami più?„ diss’egli. Ella fece: “oh!„ e gli strinse il braccio, gli si serrò con impeto al fianco. Una ricreante dolcezza lo invase. “Anch’io„, diss’egli, “sono stato purificato da te perchè adesso il piacere senz’amore mi farebbe schifo. In questo momento poi mi sento puro come vuoi tu. Pensa che ti bacio sulla fronte„. Jeanne sorrise. “Sì, caro„, e continuò:

“Vedi, devi credermi; io sono proprio singolare, in questo. Non so se sia freddezza di natura, se sia orgoglio, se sia conseguenza dell’impressione orribile ch’ebbi dalla brutalità di mio marito, se sia, non so, un senso estetico, se sia tutto questo insieme. So che l’idea sola della sensualità estrema m’ispira una immensa ripugnanza. Forse potrei, con uno sforzo, sacrificarmi per compiacere la persona che amo, ma sarei certissima di amarla molto meno, dopo. Anche te sento di amar meno in certi momenti che sai, come poco fa. Sarò strana, unica, ma è così! E poi vi è mio fratello. Io mi sento madre per mio fratello e mio fratello ha la più grande fiducia nella mia elevatezza, mi adora come