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esusmaria, sciora luisa! 395

alla testa della portantina, un fratello d’Ismaele e un cugino della Veronica. A quattro passi accennò loro, con un gesto imperioso, di fermarsi. Obbedirono immediatamente, posarono la portantina a terra e così fecero, senza saperne il perchè, i due portatori che seguivano. Pasotti alzò l’ombrello, vide Luisa, fece un atto di sorpresa, un cipiglio nero; afferrò don Giuseppe, lo trasse da banda per lasciarla passare, non sospettando che l’incontro fosse premeditato.

Ma Luisa non si mosse. «Ella non credeva incontrarmi, signor Pasotti» disse a voce alta. La marchesa mise il capo fuori, la ravvisò, si ritrasse dicendo con qualche vigor nuovo nella sua voce floscia:

«Avanti!»

In quel momento partirono dall’alto del sagrato acute, disperate strids: «Sciora Lüisa! Sciora Lüisa!» Luisa non udì. Pasotti aveva irosamente gridato ai portatori «avanti!» e i portatori riprendevano le stanghe.

«Avanti pare!» diss’ella, risoluta di mettersi a fianco della portantina. «Non ho a dire che due parole.»

Se Pasotti e la vecchia marchesa avevano prima immaginato lagrime e suppliche, dovettero attendersi allora dal fiero viso e dalla vibrante voce ben altro.

«Parole, adesso?» fece Pasotti avanzandosi quasi minaccioso.