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38 leuma e lia

era dunque, anche per consiglio del medico, di non contrariarla in nulla!

Una volta mi disse, perchè mi rifiutai a non so che cosa:

«Cattivo, brutto cattivo d'un professore.»

«Sì, signorina, e perchè sono cattivo me ne vado.»

«No, no, no: assolutamente: mi reciti invece delle poesie....»

«Quale vuole?»

«Quella del Praga: In Brianza

Credo che anche i passeri la sapessero a memoria: ad ogni modo cominciai; e mentre io declamavo, lei guardava fuori della finestra come cercando cose lontane di là dai pioppi che aveano già messo le prime foglioline e dietro cui si spegneva il giorno con un largo presentimento di primavera. Quando ebbi finito, Lia disse voltando a pena il capo:

«Cominci da capo, ma con più espressione: lei può leggere, se vuole, molto meglio.»

Io mi rifiutai e dissi: «Ma no, signorina, sia ragionevole: quante volte gliel'ho detta questa tremenda poesia?»

Allora lei lasciò di guardare fuori della finestra, si voltò verso di me, si passò due volte le mani su la cuffietta, poi le incrociò sotto il mento (mi ricordo come ora) e mi