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secondo; ed ecco in qual modo ne è sviluppato il progetto.

Innanzi la Fontana di Trevi si apre una vasta piazza, che si estende in lunghezza fino alla via dell’Umiltà, ed al piede della salita al Quirinale; la piazza però è in qualche modo divisa in due da una loggia a colonne libere, come alcuna se ne vede in qualche città della Toscana. Un’altra grande piazza è pure immaginata innanzi al Pantheon, ampliando assai la larghezza di quella attuale, portandola a forma quasi quadrata, conservando la fontana coll'obelisco ove si trova, lasciando la parte superiore alla circolazione, e la parte inferiore alle investigazioni archeologiche, con un partito analogo a quello tenuto già pel Fôro Traiano; col quale mezzo si potrebbero all’intorno dello scavo sostenere e rialzare alquanto le zone stradali che ora dichinano verso il prospetto del monumento. L’unione poi delle due piazze è immaginata in modo, che ponendosi sull'asse del Corso nel mezzo della Piazza di Sciarra si apra a destra un rettifilo stradale diretto alla loggia isolata al centro della Piazza di Trevi, e a sinistra un altro rettifilo che vada a collimare coll’obelisco della Piazza del Pantheon. Questa nuova via larga metri 15 (che più non si potrebbe per soggezioni locali) è in tutto lunga circa un mezzo chilometro, ed ha il seguente andamento. Attraversa dapprima i cortili del convento già delle Vergini, ora Intendenza di finanze; rade e abbatte in parte il teatro Quirino; passa per i cortili della proprietà Sciarra, e sbocca in Piazza di Sciarra a fianco del palazzo di questo nome, separandolo dal palazzetto. Prosegue poi pel vicolo di Monte Catino a fianco della Cassa di Ri-