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con agevole discesa presso le mura Leonine, la passeggiata traverserebbe il Manicomio alla sua estremità meno importante, ove in ogni modo l'edifizio deve essere modificato per i lavori di sistemazione del fiume. Si segue poi il lungotevere fino al giardino della Mole Adriana, e continuando sullo stradone ripuario dei Prati di Castello si raggiunge il Ponte dietro l’emiciclo di Piazza del Popolo, e quindi può salirsi al Pincio. Che se vuolsi correre anche maggiore estensione di passeggiata, si può uscendo dalla barriera profittare dei grandi viali attorno la piazza d’Armi, e traversare invece il Tevere al nuovo ponte, che collegherà la stessa Piazza al Borgo Flaminio. Uno stradone del Borgo serve poi a condurre al piazzale innanzi la Porta del Popolo, da dove profittando dello spazio fra le mura e la cinta di Villa Borghese, alcune rampe a dolce pendenza permetterebbero di ascendere anche da questa parte al giardino del Pincio. Finalmente il disegno della passeggiata indica l’apertura di un nuovo viale, che dal piazzale esterno dell'Accademia di Francia penetra nell’Orto dell’Accademia stessa e in quello delle Monache della Trinità dei Monti, per traversare la Via di Porta Pinciana poco al disopra della villetta Bobrinski, ed entrare nella villa Ludovisi, fino a raggiungere e confondersi coll’attuale strada di Porta Salaria fra la villa stessa ed il terreno Spithower. Questa strada allargata giunta alla Porta Salaria uscirebbe all’esterno, per seguire le mura, colla vista dell’amenissima campagna fra la Porta Salaria e la Porta Pia, e continuando sempre all’esterno rientrerebbe in città per apposita barriera, da aprirsi in corrispondenza dell'interno pomerio al Castro Pretorio.