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— E riflettete, don Noè, che per un medico occorrono degli ammalati.

— Eminenza, il nostro parroco dice che le chiese sono state inventate apposta per ciò.

— Apposta per ciò, no! in ogni caso non unicamente per questo.

— Gli è quello che aggiunge il vicario, Eminenza.

— Codesto vostro curato è un volteriano ed un carbonaro, don Noè; bisognerà che un giorno parliamo di lui.

— Sono agli ordini di Vostra Eminenza reverendissima.

— La vostra chiesa, dunque, somministrerà la sua parte di reumi, di raffreddori, di clorosi, d’idropisie, di pleurisie, di mali di petto: sta bene. Ma, caro don Noè, bisogna che tutte quelle malattie caschino sulle braccia di vostro nipote.

— Ah! Eminentissimo, la divina Provvidenza ed il parroco ci aiuteranno.

— Va benissimo, don Noè. Ma non bisogna contare esclusivamente sulla Provvidenza divina, che ha tanto, tanto da fare, principalmente in questi momenti in cui i Carbonari mettono sossopra tutte le quattro parti del mondo.

— È ciò che dico spesso a me stesso, Monsignore.

— Dunque, per avere degli ammalati bisogna cominciare ad averne.

— Vostra Eminenza reverendissima parla come il santo re Salomone.

— Per cominciare ad averne, bisogna ispirare fiducia in quelli che vi chiamano.