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domani del trionfo o all’indomani della dirotta, Dio solo lo sa. Ma dirotta o trionfo che la sorte ci appresti, un abisso ci separa. Tu non puoi essere nè la moglie di un forzato, nè quella d’un ambasciatore.

— Perchè no, la moglie di un forzato? replicò Bambina.

— Perchè ti offrirebbero la vita, la libertà dì tuo marito in cambio del tuo onore, e che tu l’ameresti troppo per non trovarne il cambio esorbitante.

Seguì un momento di silenzio. Bambina intravide un altro aspetto della vita. Ella non osò quindi domandare: Perchè no la moglie di un ambasciadore, poichè ambasciadore vi è? Rispose invece in tuono umile:

— Io mi rassegno; e non è un merito, avendo mai sempre sperato sì poco. Solamente, ve ne scongiuro, non mi lasciate nel vago. Voi avete accusato mio fratello e l’uomo che domanda sposarmi. Formulate le vostre accuse. Io debbo pigliare un partito.

— Ebbene, non precipitate nulla. Gli avvenimenti incalzano ed essi vi rischiareranno. Quel Don Domenico Taffa è un miserabile senza dubbio. Ma egli vi ha vista; perchè non si sarebbe egli violentemente acceso di voi poichè altri lo furono?

— Infatti! sclamò Bambina sorridendo con amarezza.

— Se il suo amore è vero, egli persisterà, continuò Tiberio, deciso a non comprendere le illu-