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7* Janleria che di buon consiglio, onde si ami soccorrere l'amico.;, nè l’arte trovò ancora mi diverse guise di ! rimedii, tanto esteriori clie interiori, cosicché a ;ciaécuna malat- || ! * ^ tia > suggerisse il i proprio. Laonde Senesi scrivendo a Lucilio dice : » nulla nuoce più alla salute, che il mutare spesso di farmachi »; nè si rimargina quella ferita che spiando si cura A* un modo quando d’un altro: che se il primo fallisca, allora solo vuoisi ricorrere al secondo. Pertanto, sebbene v’abbiano varii rimedii a guarir dal— Pamore, pure io mi sto contento a consigliartene pochi, ma tali che sovra tutti ti conducano a salute; e non intendo a dir cosa nuova, ina si, tra i mezzi più usuali e volgari, a ipostrarti quelli che mi. sembrano di maggiore efficacia. E secando il parere di Cicerone, sono tre; la sazietà, il pudore e la riflessione. Più altri ve n’ hanno, e meno .«éoVnoi; ma io, anche per la reverenza d'un (tanto uomo, farò di restringermi a questi. ,Parlarti del primo, sarebbe un gittar le iparole? perchè tu, poste le cose siccome sono, stimi impossibile che Pamore possa mai ingenerarti sazietà: ma se, sommeliendo . il talento alla ragione, dal passato pigliarsi -argomento a giudicar il, futuro, di leggeri confesseresti, ‘siccome ciò che si ama, non ¿che sazietà, ma si ancora partorisca noia e fastidio. Però io non tocco questo argo¬