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di un esercito formato di masse raccolte in paesi ignoranti e disgraziatamente ancora nella notte della barbarie, ma che diremo della disciplina militare di un tale esercito? Che cosa dei capi i quali non han saputo impedire simili efferatezze? che non han protestato contro di esse, nè in alcuna maniera le hanno punite? Forse forse le avranno essi stessi comandate!... Poiché era un ufficiale quello che a Sevegliano regalava ad un contadino, che gli aveva medicato il cavallo, il letto di Cirillo Gaspardis, calzolaio, a cui fu tutto saccheggiato, perfino gli strumenti del mestiere! Era un ufficiale quello che a Predemano s’appropriava l’uniforme dello studente Andrioli! Erauo due ufficiali quelli che nella notte del bombardamento di Udine, a Cupignano dov’erano accampati e dove tutto il giorno saccheggiarono, vedendo nell’osteria del Costantini la padrona in lagrime, e saputo che la cagione dell’immenso suo dolore era l’avere una figlia maritata nella città, la strascinarono fuori così piangente e desolata e l’obbligarono, nonostante i replicati deliqui a cui andava soggiacendo, ad assistere a tutta quella scena d’orrore, confortandola col dirle che fra poche ore Udine doveva esser ridotta un mucchio di rovine e tutti gli abitanti passati a fil di spada! Era un principe (così si narra da parecchi) quello che in casa Loschi a Vicenza apriva colle proprie mani gli armadi e ne traeva per suo bottino gli scialli e le gioie appartenenti a quelle signore! Era di mano di un generale il rescritto col quale s’instituiva possessore di una casa e di alcuni fondi in Jalmicco il contadino Domenico Bergamasco che li teneva in affitto dal barone Codelli di Gorizia! E si loda un esercito che non rispettò nè le sacrosante leggi dell’umanità, nè