Pagina:Per la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.djvu/20


— 20 —


Ma il Consiglio Comunale, nella seduta dell’11 Novembre 1887, per quanto si mostrasse dolente dello inaspettato rinvio, invitava la Giunta a non troncare le trattative col Governo.

E, per nuovo atto di longanimità, il Consiglio Comunale diceva di essere disposto a concedere per la Biblioteca governativa un’area anche più spaziosa della seconda già offerta; qualora il Governo avesse confermato il suo divisamento.

Ciò era detto dal Sindaco all’on. Ministro della Pubblica Istruzione, in una lettera del 24 Novembre 1887, nella quale, insieme alla proposta del nuovo terreno, era altresì formulato questo piano:

«E, se la ragione finanziaria può avere precipua influenza, sulle determinazioni di codesto Ministero, e di quello delle Finanze, posso fin d’ora dichiararle che il Municipio è disposto a studiare il modo di superare tale difficoltà, e che potrebbe essere quello di pagare gli interessi della somma che sarebbe necessario avere in prestito da qualche Istituto di Credito, affinchè il Governo potesse ratizzare la spesa necessaria in un numero di anni tale da non recare soverchio aggravio al bilancio di codesto Ministero.»

Lo studio dei progetti.

L’operazione della Cassa di Risparmio.

Informato di queste larghe esibizioni del Comune di Firenze, il Ministro delle Finanze, on. Magliani, scriveva il 26 Dicembre 1887 al Sindaco che si sarebbe posto di accordo con gli altri Ministri interessati.

E il Sindaco, con la sua lettera del 12 Giugno 1888, domandava al Ministro della Pubblica Istruzione, onorevole Boselli, se non gli sembrasse opportuno di procedere a nuove trattative.