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288 pensieri e discorsi

colpa, sempre più colpe, nella sua natura. O non credete voi a questo, biologi e antropologi? E non è quel medesimo a cui credono quelli là dentro?„



V.


E quelli sono forse di nuovo appariti sul vestibolo, e io continuo a parlare tra l’odor d’incenso e il profumo del sole:

“Una forza, una ananke, una soave ananke ci conduce. È la virtù maggiore di San Paolo, è la guida di Dante: l’amore. Io non so con qual nome voi, uomini della scienza, possiate chiamare questa necessità, che voi, illustratori della legge d’evoluzione, riconoscete. Forse differenziazione? La parola è aspra e lunga. Vorrei nella mia nuova audacia, nel mio semplicismo filosofico, proporvene una breve e molle, e terribile: odio. Odio di sè, odio per ciò che, di sè, dispiace, non confà, non... si ama. È inutile: odio è l’altra faccia di amore: non si può dire odio e non dire amore! Ebbene, o uomini della chiesa, io voglio farvi un paragone. La nostra anima o psiche è detta e figurata come una fanciulla. Ora rappresentatevi due bambine che giocano avanti casa. A un tratto apparisce al canto della via una bestia, un mostro... Le due bambine ne sono atterrite, tutte e due; ma l’una rivolta le spalle in un subito impeto, e fugge, vola con le braccia tese, verso l’uscio di casa sua; l’altra, no, non volta le spalle, ma indietreggia con gli occhioni spaventati, fissi sul mostro ovvero bestia; indietreggia, facendo, come si dice, il passo del diavolo, indietreggia sempre... verso dove? verso l’uscio