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102 pensieri e discorsi

buio, il povero bambino, ma pensa: Di là c’è mamma che ha il lume acceso o lo accenderà a una mia chiamata. No: tu suggerisci al tuo cuore: no, no: non è tua madre, e non è là col lume acceso o da accendersi a un tuo lamento: è la matrigna, matrigna in volere se anche madre in parto; ed è uscita, perchè non si cura di tuo bene o di tuo male, e pensa a tutt’altro. Trema, piangi e dispera: il buio è infinito. L’alba non verrà mai. Quando canterà il gallo, tu ti leverai per adagiarti nella sepoltura. —

O poeta, è questa l’ultima tua parola?



XI.


Ricordiamo una sua frase: “che i miei principii sieno tutti negativi, io non me ne avveggo„. Si sbagliava? Sarebbe inverosimile. Egli sentiva che dalla sua filosofia negativa scendeva una grande affermazione. L’affermazione che egli stupiva non balenasse ai lettori delle sue sconsolate prose e poesie, egli la esprime qui, nel suo poema lugubre e ultimo. Egli dice che la morale risultante dalle credenze religiose non è efficace:

superbe fole
Ove fondata probità del volgo
Così star suole in piede
Quale star può quel ch’ha in error la sede.

L’aveva già detto nel dialogo di Plotino e Porfirio, questo, adombrando nelle credenze di Platone altre a lui care nella sua fanciullezza. Egli aveva detto che “quei dubbi e quelle credenze (circa lo stato nostro dopo morte) spaventano tutti gli uomini