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riunirsi in conclave a Roma, nel febbraio del 1829. In quel memoriale, che doveva esprimere le aspirazioni e i desideri delle popolazioni, dopo esposti i molti mali da cui era afflitto, da tanto tempo, lo stato pontifício, era detto, con forma molto insinuante e rispettosa, ma con nettezza di pensiero, che «un solo può essere il rimedio efficace e principale di tutti; stabilire delle leggi organiche che siano come fondamento del pontifício governo. Abbia una volta lo stato pontifício quello di che non mancano ormai appena gli stati più lontani da civiltà; quello che, per la sua natura di elettivo, più facilmente di ogni altro potrebbe avere».

Se i lettori vorranno scorrere fra i documenti annessi al presente volume il memoriale del Rossi, vi troveranno uno stile quasi agghindato e certe locuzioni ricercate che fanno testimonianza di quella specie di purismo a cui Pellegrino Rossi si era, a quel tempo, abbandonato nella sua Accademia dei Fllodicologi, fra le lautezze linguistiche di Paolo Costa e di Monsignor Pellegrino Farini.

Tutte le idee contenute in questo memoriale il Rossi poi le sviluppò più radicalmente nella lettera al Guizot, quando si accorse che la Curia romana era sorda ed impenitente1. In fatti il 10 aprile 1832 il Rossi scriveva al Guizot - che, allora, non era ministro - una lettera da questo conservata alla storia2 e la quale indubitatamente attesta come, anche in quei momenti, in cui la mente del Carrarese doveva essere ed era intesa a cure tanto gravi e diverse, essa fosse, come sempre, rivolta all’Italia sua. Il Rossi, evidentemente, non poteva assistere, impassibile, alla sciagurata politica del ministro Casimiro Perderla quale era pure appoggiata dal Guizot - nelle vicende della penisola.


  1. Vedi, fra i documenti, quello segnato col n. III. Questi documenti debbo alla cortesia del chiaro Dott. Cav. Raffaele Belluzzi carissimo amico mio e fratello d’armi nel 1859 e camerata nel Collegio militare di Modena, il quale è preposto al Museo Civico bolognese e alla Sala del Risorgimento italiano. Il Dottor Belluzzi, che ha ingegno e cultura pari al forte sentimento patriottico, mi scriveva che questa copia di memoriale forse era di carattere del Rossi stesso.
  2. Guizot, Mémoires pour servir à l’histoire de mon temps, Paris, Michel Lévy, 1867, tomo II, Pièces historiques, II.