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Lei capisce. Vorrei essere un’altra, come quella cassiera di Roma... Magari pazza come lei. Non deve credere a quel che dice Momina... Momina a volte è esasperante...

— Momina è stata in fondo piú discreta di me... — borbottai, tenendola d’occhio.

— Lei Oitana conosce molto la vita... — Cercava le parole. — A due donne che fanno i discorsi che abbiamo fatto noi ieri, lei toglierebbe la sua stima, vero?...

S’era fermata, testarda, mi mangiava con gli occhi. Ieri, al buio, doveva essere rossa cosí.

La feci muovere. Le dissi che fin che una donna arrossisce non è ancora il caso di parlare di stima. (Lei si scusò. Disse; — Arrossisco per niente — ). Le dissi che tutto va bene finché non fa male alla salute e non mette brutte idee in testa. Le chiesi se era per questo che aveva preso il veronal.

C’eravamo fermate davanti alla fioraia di via Pietro Micca. Era piú facile parlare. Le dissi: — Mandiamo dei fiori a Mariella, per ieri?

— Mandiamoli, — disse.

Scegliemmo i mughetti. Mentre la donna disponeva il verde, dissi a Rosetta: — Alla sua età non sono vizi, i vizi vengono piú tardi.

— Non credo d’averne, — disse lei con una smorfia. — Sarebbe meglio se ne avessi.

Tornate sotto i portici, le chiesi a che gioco giocavamo. Non s’era ammazzata per questo?

Rosetta, stupita, mi disse che non sapeva nemmeno lei perché era entrata nell’albergo quel mattino. C’era anzi entrata contenta. Dopo il veglione si sentiva sollevata. Da molto tempo la notte le faceva ribrezzo, l’idea di aver finito un altro giorno, di essere sola col suo disgusto, di attendere distesa nel letto il mattino, le riusciva insopportabile. Quella notte almeno era già passata. Ma poi proprio perché non aveva dormito e gironzava nella stanza pensando alla notte, pensando a tutte le cose sciocche che nella notte le erano successe e adesso era di nuovo sola e non poteva far nulla, a poco a poco s’era disperata e trovandosi nella borsetta il veronal...

— Momina non c’era al veglione?

No. Momina non c’era, ma all’albergo lei, distesa sul letto, ci aveva molto pensato, aveva pensato a tante cose che Momina di-


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