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ch’era ormai tempo di andarcene. Mi eran saltati tutti addosso — anche lei — a spiegarmi che si stava benissimo e dovevamo ancora fare tante cose. — La sola che potrebbe lagnarsi, — disse Poli, — è Pinotta. Ma Pinotta non può lagnarsi — . Allora (il bagliore dei lampi rischiarava i pini) avevo detto che non capivo perché venissero a star soli sul Greppo, se poi avevano bisogno della nostra compagnia. — Oh presuntuoso, — aveva detto Gabriella, ma un colpo di tuono ci aveva decisi a rientrare e non se n’era piú parlato.

Adesso Pieretto mi seguí nella camera e discutemmo la ricaduta di Poli.

— Me l’aspettavo. Quel cretino fa sul serio, — diceva Pieretto. — Ha voglia il padre di tenerlo in campagna.

— Fra un’ora si rialza, — continuò. — Pericolo non c’è. Questo succede a esser figli di Dio.

— In caso c’è Oreste, — osservai.

Pieretto storse la bocca. Pensava a Poli. — È un ragazzo viziato, — disse. — La colpa è di questo mondo dove i padri fanno troppi milioni. Cosí invece di partire da riva come tutte le bestie, i figli già si trovano nell’acqua profonda quando ancora non sanno nuotare. E allora bevono. Lo sai che vita gli hanno fatta da ragazzo?

Mi raccontò una brutta storia di serve, di governanti, che padre e madre gli avevano tenuto intorno sul Greppo fino ai tredici ai quattordici anni. Gli avevano insegnato ogni sorta di sciocchezze di cui la principale era che ricchi si nasce e ch’era giusto che le donne facessero la riverenza alla mamma. Davanti a Dio, beninteso, erano tutti suoi figli. Difatti una serva se l’era preso nel letto non ancora dodicenne, e gli aveva succhiato il midollo per mesi. Poi non contenta lo portava dentro il bosco e ci giocavano a pigliarsi, tanto che Poli era già libertino prima ancora di esser uomo. — Per lui la vita è queste cose, — diceva Pieretto. — Rubava i sonniferi a sua madre per darsi la droga. Masticava il tabacco. Schiaffeggiava le serve per avere il pretesto di abbracciarle e farsi stringere...

— Il porco è lui, — dissi impaziente. — Cosa c’entrano i soldi? Non tutti i suoi pari gli somigliano.

— Gli somigliano sí, — disse Pieretto. — Ma lui ha questo, checché dica la moglie, che è piú ingenuo degli altri. E fa sul serio, sai. Vedrai che se non muore diventa buddista.


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