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comignoli. Visto di qui sembra un mare di stelle. Eppure quando uno c’è in mezzo non se n’accorge.

Pieretto si scostò di qualche passo. Bagnando un cespuglio, gridò: — Lei ci sfotte.

E Poli tranquillo: — Mi piace il contrasto. È solamente nei contrasti che uno si sente piú forte, superiore al proprio corpo. Senza contrasti la vita è banale. Non mi faccio illusioni.

— Chi se ne fa? — gli disse Oreste.

L’altro alzò gli occhi e sorrise. — Chi? Ma tutti. Tutti quelli che dormono in quelle case. Credono di essere qualcuno, fanno sogni, si svegliano, fanno all’amore, «sono il tale e il tal altro» e invece...

— Invece cosa? — disse Pieretto riaccostandosi.

Poli, interrotto, aveva perso il filo. Schioccò le dita, cercando la parola.

— Dicevi che la vita è seccante, — disse Oreste.

— La vita è quel che siamo noi, — disse Pieretto.

Poli disse: — Sediamoci — . Non pareva per niente ubriaco. Cominciai a credere che quegli occhi stravolti fossero come la sua camicia di seta, la stretta di mano, la bella automobile: cose abituali e inseparabili da lui.

Chiacchierammo per un po’, cosí seduti sull’erba. Li lasciai dire, ascoltando la voce dei grilli. Poli pareva non badare ai sarcasmi di Pieretto: gli spiegava perché da tre notti fuggiva Torino e l’umana società; nominò alberghi, gente importante, mantenute. Via via che Pieretto s’infervorava e l’accettava, io da quell’altro mi andavo staccando: mi persuadevo che non era che un ingenuo. Mi tornava l’umore di quando l’automobile s’era fermata e immaginavo che dentro ci facessero all’amore.

A un tratto dissi: — Val la pena essere usciti da Torino, per non smettere piú di parlarne.

— Ma sí, — disse Oreste, saltando in piedi. — Andiamo a casa, domani si lavora.

Poli si alzò, e si alzò Pieretto. — Non vieni? — mi dissero.

Mentre andavamo verso l’automobile, rallentai con Oreste e gli chiesi di Poli. Mi disse che avevano terre dalle sue parti, una gran villa, un’intera collina. — Da ragazzo veniva in campagna e siamo stati a caccia insieme. Era già discolo ma a quel tempo non beveva cosí.

Gridò a Poli: — Ci andrete quest’anno al Greppo?


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