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18 settembre.
Nei rapporti con la gente basta un istante d’ingenuità per rovinarci giornate intiere di asservimento altrui.
Ingenuità non è carità. È scoprire all’offesa un proprio egoismo.
La carità invece non può ricevere offesa.
19 settembre.
Gli uomini che hanno una tempestosa vita interiore e non cercano sfogo o nei discorsi o nella scrittura, sono semplicemente uomini che non hanno una tempestosa vita interiore.
Date una compagnia al solitario e parlerà piú di chiunque.
21 settembre.
Non dobbiamo lagnarci se una persona a noi carissima ci presenta a volte atteggiamenti odiosi che ci tirano i nervi o, comunque, ci fanno soffrire. Non dobbiamo lagnarci, ma tesorizzare avidamente queste nostre ire e amarezze: ci serviranno per lenire il dolore il giorno che quella persona ci verrà in qualche modo a mancare.
Ciò che precede, serve fino a un certo punto. Avere qualcosa da rimproverare a chi è scomparso, non lenisce il dolore della scomparsa, ma lo complica. Che una persona ci abbia fatto odiosamente soffrire, non allenta i legami che ci stringono a lei; tutt’al piú aggiunge alla privazione presente uno struggimento d’astio che non si potrà sfogare mai piú, una tortura d’inferiorità impotente, un suggello di privazione perenne.