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14 dialoghi con leucò



la nube   Hai veduto lui solo?

issione   Poi in sogno l’ho rivisto con le dee. E mi parve di stare con loro, di parlare e di ridere con loro. E mi dicevano le cose che tu dici, ma senza paura, senza tremare come te. Parlammo insieme del destino e della morte. Parlammo dell’Olimpo, ridemmo dei ridicoli mostri...

la nube   O Issione, Issione, la tua sorte è segnata. Adesso sai cos’è mutato sopra i monti. E anche tu sei mutato. E credi di essere qualcosa piú di un uomo.

issione   Ti dico, Nefele, che tu sei come loro. Perché, almeno in sogno, non dovrebbero piacermi?

la nube   Folle, non puoi fermarti ai sogni. Salirai fino a loro. Farai qualcosa di terribile. Poi verrà quella morte.

issione   Dimmi i nomi di tutte le dee.

la nube   Lo vedi che il sogno non ti basta già piú? E che credi al tuo sogno come fosse reale? Io ti supplico, Issione, non salire alla vetta. Pensa ai mostri e ai castighi. Altro da loro non può uscire.

issione   Ho fatto ancora un altro sogno questa notte. C’eri anche tu, Nefele. Combattevamo coi Centauri. Avevo un figlio ch’era il figlio di una dea, non so quale. E mi pareva quel giovane che traversò la foresta. Era piú forte anche di me, Nefele. I centauri fuggirono, e la montagna fu nostra. Tu ridevi, Nefele. Vedi che anche nel sogno, la mia sorte è accettabile.

la nube   La tua sorte è segnata. Non si sollevano impunemente gli occhi a una dea.

issione   Nemmeno a quella della quercia, la signora delle cime?

la nube   L’una o l’altra, Issione, non importa. Ma non temere. Starò con te fino alla fine.