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dieci anni dopo 391

non si affilano pugnali assassini... non si fondano palle di piombo regicide!... A Verona, col fiore del più puro affetto, fioriscono i gelsomini e le gaggie, tanto care a Margherita!... Fermati.... taci!... Non portarcelo via!...

E S. M. il Re, interprete di quel sentimento, ordinò al treno di fermarsi per poter ringraziare i cittadini di quella nuova dimostrazione.

Perocchè, in quel momento, pareva persino che popolo e Re avessero l’arcano presentimento di non doversi rivedere mai più!...

E il saluto che Re e popolo in quel momento si scambiavano, era — ahimè pur troppo! — l’estremo saluto!...