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dieci anni dopo 345

Saltiamo il pranzo del giorno 16, per non darne una indigestione al lettore; e limitiamoci a dire, per la cronaca, che a questo, oltre alla solita Corte civile e militare, intervennero i generali: Cesano, Pedotti, Morra, Prielli, Avogadro, Perrucchetti, Saletta, Tournon, Mainoni e Osio. Non che tutti i colonnelli e i comandanti di Corpo.



La giornata del 17, il tempo fu più galantuomo. Uno splendido sole radioso sull’orizzonte, salutò alle sei antimeridiane la partenza di S. M. dal Chievo, che si recava col suo seguito a Villafranca. Ivi, sbarcati in fretta i cavalli, il Re inforcò il suo fido bajo balzano e ci mettemmo, un po’ al trotto, un po’ al passo, verso il terreno della finta battaglia.... finta oggi, ma reale e memoranda in tre diverse epoche: 48, 49, 59, 66.

Lungo la strada si odono i primi colpi di cannone; il pallone frenato si libra maestoso nell’aria, risplendente nell’argentea sua veste. Esso domina tutto il teatro dell’azione, mandando telegrammi informativi. L’azione dei due partiti nero e bianco si svolge fra Valeggio, Santa Lucia e Custoza. Le forze del partito nero — est — hanno iniziato il movimento dalla linea Dossobuono-Sommacampagna, fino dalle sette. Il partito bianco — ovest