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278 parte prima

Ora, dei due figli, Cario e Giannino, a conforto dei poveri genitori non rimane... che l’anello del primo, e la Medaglia al valore, pagata colla vita, del secondo.

Desolante conforto!


IV.


Carlo Alberto. — Vittorio Emanuele. — Umberto I.


Se non che, la Iliade italica non si ferma ai nomi di semplici cittadini; ma ascendendo i gradini di un trono, arriva fino a toccare la Corona dei Re.

Ecco Carlo Alberto, questa mistica figura di un Sovrano d’altri tempi, fulgido esempio di Re magnanimo, il quale, pel bene della patria e del suo Esercito, va a morire di crepacuore in esilio!

Ecco Vittorio Emanuele, fondatore d’Italia, che allo storico convegno di Vignale, nel 1849, respingendo sdegnoso, come il suo Gran Genitore, le proposte di pace anticostituzionali dell’astuto Feld-maresciallo Austriaco, a sua volta risponde:

— “La mia casa conosce la via dell’esilio, non quella del disonore!„

E quando le trombe della riscossa fecero sussultare, di sotto terra, le ossa dei morti eroi del 48 e 59, rialzava dalle cruenti zolle di Novara lo stendardo d’Italia; e, per virtù di popolo, e per fede di Re, lo inalberava sulla Torre Capitolina, ultima tappa della cruenta via crucis italica!

Di quel Re che morì in Roma — nella sua Roma — quasi che il Potere Supremo che segna un limite alla vita umana, nel suo libro adamantino avesse scritto: che Vittorio Emanuele, morendo nella città eterna, ivi suggellasse, colla propria morte, il patto intangibile della grandezza e della unità della patria!

Ecco Umberto, principe di Piemonte, che freme nel Quadrato di Villafranca per la inerzia cui è condannata la propria Divisione; e, poco manca che, per la smania di combattere, non diventi ribelle agli ordini del comandante il Corpo d’Armata.

Umberto, che, assalito dal nemico, la spada in pugno, difende impavido, corpo a corpo, la giovane testa destinata alla Corona d’Italia. Lui che, divenuto Re, noi vedemmo ribelle a’ suoi stessi ministri, e a tutto il popolo Italiano — geloso della preziosa vita sua — correre a Napoli e a Busca presso il letto dei colerosi.... e gittare lontano i guanti per poter