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i cavalleggeri di alessandria 227

V.


Enrico Strada. — Giuseppe Pianell.


Enrico Strada, è colui che — come scrisse il generale Della Rocca nella sua Autobiografia di un veterano — si compiaceva di seguire il nemico col frustino in mano: colui che, non contento di due cariche fatte, gli aveva chiesto — come dianzi ci narrava il conte Porro — la licenza di mettersi a capo di tutte quelle altre, anche parziali, che fossero per avventura occorsel — Gli avvenimenti di quella giornata ci dissero ch’egli ebbe campo di soddisfare al suo capriccio fino alla saturazione!

Il quale capriccio, però, non era il solo.... altri ne aveva, e parecchi d’indole diversa!

A mo’ d’esempio, dobbiamo citare, più che un vero capriccio, la passione che il bravo colonnello nutriva per il suo cane. Un cane guerriero anch’esso d’istinto, il quale seguiva il suo padrone dappertutto, persino nelle cariche.

Si sa che quando il colonnello Strada assunse il comando dei Cavalleggeri d’Alessandria, il suo nome nell’esercito era già fulgido per antichi fasti.

Sottotenente nel reggimento Savoia nel 1839, guadagnò la sua prima Medaglia al valore a Goito nel 1848: la seconda alla Sforzesca nel 1849. Alla presa di Pesaro, nel 1860, ebbe una menzione onorevole, e, nel 1866, a Villafranca, la Medaglia d’oro. Per avere — così il suo stato di servizio — caricato valorosamente alla testa di ogni squadrone, in modo da destare la giusta ammirazione delle truppe.

Pure questo eroe temerario, per la vivezza del suo carattere, ebbe anch’egli i suoi guai.

Anzi, se la memoria non ci tradisce, egli, prima della guerra del 1866, era stato collocato per alcun tempo in disponibilità: e ciò per certi attriti avuti cogli ufficiali del proprio reggimento. Ma agli eroi debbono essere permessi gl’impeti nervosi, e specialmente i capricci. Capricci uguali a quello ch’egli ebbe quando, ordinando un quadro al pittore Palizzi, perchè dipingesse una delle cariche di Alessandria, pretese che il pittore vi ficcasse dentro il suo fido cane!

“Il colonnello Strada„ — così il Lisi Natoli nella pubblicazione di cui abbiamo prima parlato — “il colonnello Strada volle essere raffigurato in un quadro di grandi dimensioni, alla testa dei suoi cavalleggeri di Villafranca, e ne commise la fattura al Palizzi, pittore napoletano celebre in tal genere di lavori. Ma poco mancò che la pregevole opera d’arte rima-