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i cavalleggeri di monferrato 133

mandante il reggimento tenente colonnello Morelli di Popolo, partirono in ricognizione dalla parte di Tortona.

Il primo e secondo squadrone, invece, comandati dal maggiore Pamparà, furono verso sera diretti a Valenza, per mettersi a disposizione del prode maresciallo Canrobert.

Il terzo e quarto squadrone, dopo eseguita la ricognizione di Tortona, si diressero alla volta di Voghera; ed
 
Baraguey d’Hillier.
ivi, riuniti a due squadroni dei Lancieri di Novara e a due dei Lancieri di Aosta, formarono, sotto gli ordini del colonnello brigadiere conte Gerbaix de Sonnaz — di recente promosso — l’avanguardia del Corpo francese comandata da un altro prode, il generale Baraguey d’Hillier.

E sono per l’appunto questi due squadroni che ebbero, il 20 maggio, la grande fortuna di prendere parte alla battaglia di Montebello. Battaglia che iniziò la guerra del 1859, dove per la prima volta si confuse insieme il sangue francese al sangue italiano; e dove unito al nome di tanti noti eroi, rifulse quello dello stesso bravo e fortunato maresciallo Baraguey d’Hilliers.

In quella battaglia gli ufficiali della cavalleria italiana si copersero di gloria; fu là che, come dice il Poplimont, l’eroico Morelli cadde ferito a morte colla sciabola in pugno, caricando alla testa del suo distaccamento.

Il conte Tomaso Morelli di Popolo!...

Egli aveva ricevuto il comando del reggimento dalle mani del colonnello de Sonnaz poco tempo prima: de Sonnaz, che per quel fatto d’armi otteneva la medaglia d’oro e la promozione a generale. Il comando del Morelli fu come una meteora di luce che dura quanto dura un baleno.

In quel combattimento, ufficiali e soldati gareggiarono di temerarietà e i comandanti de Sonnaz e Boyl, i capitani Soman, La Forest de Divonne, Piola-Caselli, Aribaldi-Ghillini e Ristori, quasi tutti feriti.

Ma a questi si unisce nella gloria un altro nome: quello del marchese Carlo Medici di Marignano — che qui diamo in uniforme di capitano nello