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116 parte prima


Era la sera del 21; una pattuglia del reggimento Cavalleggeri di Monferrato, comandata dal sergente Cane del primo squadrone, spinta da Rivoltella a Pozzolengo per la via Lugana, vide fuggire alcuni ussari austriaci verso Monzambano. Al ritorno ne fu informato il comando; ma questo non si curò tampoco di accertare se quel paese fosse, o no, occupato dal nemico.

Solamente il 22 e 23, per merito dei cavalleggeri di Monferrato, la notizia che alcuni reparti austriaci stavano sulla destra del Mincio, pervenne al quartier generale di Napoleone. Ed ecco in qual modo.

Il primo squadrone di Monferrato era accantonato a Rivoltella fino dalla sera del 20. Il plotone comandato dal tenente De Michelis, destinato alla riserva di avamposto, serenava in un prato, poco lungi dal villaggio, verso Peschiera. Il volontario Luigi Majnoni, rientrato sull’imbrunire da Pozzolengo, dove era stato di pattuglia, fu subito posto di vedetta sullo stradone di Peschiera, oltre la linea della ferrovia. Rilevato più tardi anche di lì, riprese anch’egli il suo posto nel prato, dove il plotone fu sorpreso da un uragano, così violento, quale da quelle parti non si ricordava l’uguale.

Alle ore 3 del mattino del giorno 22, ancora fradicio dell’acquazzone della sera, il plotone lasciava il prato e si avvicinava alla strada maestra di Pozzolengo, insieme a una compagnia di bersaglieri comandata dal capitano Caldellary, e sotto la guida del tenente Perrone di S. Martino, ufficiale dello Stato Maggiore, il quale vestiva ancora l’uniforme dei granatieri.

Il plotone Monferrato costituiva l’avanguardia.

Il volontario Majnoni, offertosi spontaneamente al tenente De Michelis, fu inviato di punta, insieme all’appuntato Peiroun savoiardo. L’uno e l’altro conoscevano a menadito la strada, avendola percorsa e riconosciuta il dì innanzi. Abbandonata la maestra di Peschiera, presero a destra per la via Lugana, conducente a Pozzolengo, e, spiando qua e là, giunsero poco oltre la intersezione della ferrovia Peschiera-Lonato, presso le pendici di S. Martino, al sorgere dei primi albori. Quand’ecco, allo scantonare della via, presentarsi ai loro occhi due ussari austriaci, facilmente rivelati dal tradizionale loro mantello bianco.

Vuotato senza frutto il proprio moschetto — que’ famosi moschetti, senza mira nè direzione — il Majnoni, vedendo che i due dal mantello