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Note 81


Pag. 54, v. 8 — È ora di chiarite questo “falconello„. — Questo Henzio era somigliantissimo al padre, prode sin troppo, largo, attivo, cortese... Falconello fu detto Henzio, perchè era pronto a tutto, agile di sua persona. — Thom. Tusc., 515, citato nel Koenig Enzio di H. Blasius (Breslau, 1884).

Pag. 54, v, 16 — Lucia da Viadàgola (nelle antiche carte Vidaliagla da Vitaliacula). Ricorro al solito libro del Frati (La prig. del r. E., pag. 12 e segg.): — Leggesi in una cronaca bolognese del secolo XV quest’aneddoto come segue: “Nota che il ditto Re se inamorò di una contadina da Viadagola che havea nome Lucia; la qual era la più bella giovine che si potesse vedere, e quando la ditta Lucia veniva in piazza il Re diceva: anima mia, ben ti voglio. Pietro Asinelli, che ogni giorno stava con lui, si adoperò e la fe’ venire dal Re, et in somma se ingravidò e partorì un putto maschio et posele nome Bentivoglio. Del quale ne discese la nobil casa di Bentivoglio„. Già fu osservato dal Sansovino e confermato dal Litta, dal Blasius e da altri, che questa leggenda non ha alcun fondamento di verità. Troviamo infatti che la famiglia Bentivoglio ha un’origine assai più antica... —

Sta bene, ma inventata di sana pianta la storiella non pare. Per compiacere ai Bentivoglio l’inventore avrebbe cercato e facilmente trovato qualcosa, a suo parere, di meglio che una bella contadina. E in fine Enzio ebbe pure in sua prigionia due figlie! Su che vedi il medesimo Frati, a pag. 36.

Pag. 54, v. 19 — Nel libro, voleva dire Zuam, intitolato Paradisus voluptatis, Vedi nota a pag. 35 e segg.

Pag. 59, v. 10 sg. — Vedi le rime di Enzio; e altrove e nel libro così spesso citato del Frati.