Elli era bello, or è più bello. Zase scoperto in t’un lavello;40 una fontana i geme appresso. E sul lavello un arcipresso tene una secchia appesa ai rami, che dice: Vuoi ch’e’ viva e t’ami? empi me di lagrime amare.45
Cascano già gocciole rare e grosse. Chi ha tante lagrime amare? Ed ecco un dì vene una sclava, e vede il Re morto che amava, nè il Re lo seppe a la so vita.50 Prende la secchia intarmolita, e se la pone tra i ginocli: tre dì vi mesce giò da li ocli, l’ha quasi empita del so planto.
Rimbalza su la polvere che odora.55 Si specchia allora nel so planto: si vede sozza, scarna, trista. «Deh! como sosterrà mia vista? Eo vuo’ lavarmi alla fontana». Vi va, chè la non è lontana;60 si lava: anche i cavelli scioglie;