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18 La Canzone del Paradiso

larghe le foglie e morbide di pelo,
grande. Una spiga porta che s’appunta
come la fiamma, e tanti fiori ha forse
20la lunga spiga, quanti giorni ha l’anno;
aperti i primi, chiusi i più lontani.
Strappa da terra Flor d’uliva il grande
tasso barbasso, e va con quello, e prende
via per un infinito colonnato
25d’aerei pioppi, volto ad oriente.
Odora la viorna e la vitalba.
     E s’incammina incontro all’alba.

Batte tre volte l’ali un gallo, e canta:
cantano tutti, nelle case, i galli.
30E li aierini, del color dell’aria,
frullano via, dando una scossa ai pioppi.
Lasciano un po’ di rugumare, a lungo
mugliano i bovi, poi che il cielo imbianca.
La schiava inalza il verde cero, ch’arde,
35inalza e scuote il gran tasso barbasso;
e le fogline de’ suoi fiori aperti
piovono giù come faville gialle.
— O Sole! O Sole! Ricomincia il giro!
Temevi forse qualche tuo nimico?
40Libere omai sono le vie del cielo.