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Volge all’occaso, volge a Porta Stiera,
volge il Carroccio per la via del sangue.
Non trenta volte trenta dì son corsi42
da che re Enzio combattè, fu preso,
5per quella via, come un astor maniero
preso alla pania. Or ei ricorda il giorno
che passo passo in groppa d’un muletto
seguì quel carro e i bovi dell’aratro.
O sacro impero! O aquile di Roma!
10Ma Enzio a un tratto si riscuote, e parla.
Parla a Marino d’Ebulo, a Currado
di Solimburgo ora loquace or muto.
Siede cruccioso Buoso da Dovara.
«Credete voi che dorma la possanza43
15del sacro impero?» Il conte apre la bocca.
Buoso tentenna il capo e non risponde.