Pagina:Parlamento subalpino - Atti parlamentari, 1853-54, Documenti I.pdf/642

r——=———1#@1@@@@P—@@@P@crue7m@ vv ‘ituutí

Invalidi di Sardegna.

Categoria 51. Spesa autorizzata ed accertata L. 72,646 0% di cui non si pagò che lire 506 06, e si spedí inol» tre un mandato, che non era stato pagato alla chiusa dei conti, in lire 4 99; cosí rimasero nei residui, in previsione di rimborsi a darsi a teso- fieri provinciali. . . .» 72,129 99

La spesa fatta fu totalmente quasi consunta in provvista di

stampati.

Leve.

Categoria 32. Spesa autorizzata . . . Accertata in

. +L. 27,912 32 » 19,912 32

E cosí coll’economia di , . L. 8.000»

Le spese, non essendosi fatta la leva, si riferirono a paga- menti di stipendi, o indennitá di cancelleria, od emolumenti

pagati (144 42) alla segreteria di guerra, e premi per arresti fatti.

E cosí i residui salirono a . L. 8,829 76

ritenuti in previsione di rimborsi da farsi a tesorieri provin-.

ciali e per premi per altri arresti di disertori non stati pa- gati.

Conto di cassa.

La tesoreria dell’azienda generale di guerra ricevette dal 1° gennaio 1849 a tutto giugno 1850, per le mani dei tre succes- sivi suoi cassieri Petitti, Villa e Ghione, per sopperire alle

spese autorizzate, ed ai mandati della mede- *

sima .........., dai L. 70,051,876 87 I mandati spediti ammontarono in conto

del 1859:

Per la terraferma a .. L. 59,886,916 27 Per la Sardegna ....» 991.933 27

Totale per il 1849 pagato L. 60,878 849 54 Per conto de’ residui del

1848:

Per la terraferma si è pa»

gii a sari ina L. $,301,673 39 Perla Sardegna ....» 2,015 35

8.503.688 74

Totale dell’ammontare dei mandati pagati per il 1848 e 1849 terraferma e Sardegna» 69,182,538 28 Consta che venne retrodato, per altrettanto

rieevuto in piú, dal tesoriere dell’azienda alla tesoreria generale. ......... L.

il che riproduce l’anzidetta somma rice- vuta di .........» 70,031,876 87

Totale pagato per il 1848 L.

849,538 59

Questo conto corredato dall’approvazione del controllo generale venne ammesso e riconosciuto regolare dalla Ca- mera dei conti con declaratorie di finale ed intiera libera- rione dei contabili predetti.

PARTE TERZA.

Osservazioni generali sulla contabilitá militare del 1849.

La condizione e le regale dell’amministrazione dell’azienda di guerra nell’anno 18/9, non essendo state gran fatto, in genere, diverse da quelle dell’anno precedente, e la situa»

zione dell’esercito, nonchè del Piemonte, non essendo stata, per dir cosí, nel 1849, se non che la continuazione e il ri- sultato della situazione del 1848, noi crediamo potere, nel desiderio di brevitá, ommettere qui quelle riflessioni e quelle critiche generali, che essendo applicabili egualmente agli spogli dei conti di questi due anni, furono giá da noi esposte nella relazione sulla contabilitá del 1848; ci restringiamo quindi alle poche seguenti :

Per gli uomini in generale, e cosí per i Governi in parti- colare, il piú convincente argomento per indurgli a fare al- cuna cosa suol essere l’esperienza. I gravi insegnamenti da questa datici nel 1848, o non ebbero campo nel 1849 di con- cretarsi in un ben preciso sistema di riforma, o le riforme fatte e i miglioramenti adottati non poterono essere maturi, a segno di produrre i frutti desiderati. Prima cagione di ciò, nella contabilitá militare, sembra a noi, fu la continuata e- sistenza di quell’autoritá amministrativa che operò nel 1848, dico dell’intendenza d’armata organizzata qual era, quale corpo indipendente di falto, se non di diritto, dell’azienda generale, e che per soddisfare alle urgenze ed alla moltipli- citá dei servizi, il fece confondendo sovente ciò che nei conti era indispensabile fosse ben distinto, ordinando pagamenti non a un proprio cassiere soltanto, ma ad ogni contabile della pubblica finanza, o ad ogni autoritá del paese all’occorrenza, autorizzando o riconoscendo come legali spese con un certo arbitrio che mal si potè poi far rientrare nella cerchia ri- stretta delle antiche regole finanziarie, o contraendo a no- me e per conto dello Stato, obblighi di pagamento con im- presari, con comuni, con individui, per provviste, per opere, per lavori prestati in via definitiva in quanto alla conven- zione, e solamente provvisoria in via amministrativa; dico provvisoria in quanto che del suo operato doveva seguire la liquidazione e l’approvazione, secondo le regole permanenti esistenti; ma queste regole indussero la necessitá di inda» gini e di lavori di regolarizzazione immensi, difficili, talora non piú possibili per la necessitá di schiarimenti e di docu- menti, che, non essendo stati che un fatto, non avevano la- sciata traccia, o troppo leggiera.

La liquidazione doveva non solo verificare la regolaritá delle cose fatte provvisoriamente, per darle la forma e il sug» gello di definitiva, ma singolarmente, ma altresí riconoscere se state fatte in realtá, e come, da chi, e in qual misura; ove vi fu confusione, vi fu difficoltá, non di rado impossibi- litá, su cui si dovette transigere, poichè era assolutamente necessario il conchiudere, coll’ammettere che una tal quale oscuritá rimanga attorno alie basi di alcuni conti ché si do- vettero accettare, Cosí ne’ registri mastri si trova sostituito alle specifiche causali di pagamenti fatti con mandati in essi iscritti parole generiche. Per rimborso al cassiere di tale o tal altra provincia di pari somma pagata al corpo N. N. od al signor un tale ; cosí a vece delle carte cosí chiare e com- piute che accompagnano i contratti dell’azienda per qualsiasi spesa, non si hanno, o se esistono, sono confuse quelle di al- cune delle spese dell’armata, non fatte direttamente dall’a- zienda generale. E il far provviste, e lo spedire individui per compierle, era facoltá anche ministeriale, salvo all’azienda lo spedire i mandati di pagamento, e per ordine. Sonovi e- gualmente mandati a un complesso di persone, neminate 0 non nominate, senza che neanco appaia da quale autoritá sia spiccato l’ordine di pagamento, motivo per cui sovente non è possibile il riconoscere la legittimitá della spesa ordinata. Cosí, alle categorie 2, 90, 114, vediamo registrati cospicui pagamenti che non portano che il nome di un banchiere, o di un uffiziale, o di un impiegato; cosí alla categoria 46 (0a-