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prese lire 200,000 per dritti su altre bevande che figurano poi per piú conveniente termine di paragone alla cate- goria 12. ;

Quest’aumento però vuole essere eliminato per la quasi totalitá a fronte del disposto della legge delli 27 aprile 1854, che, mantenendo fermo il canone a peso delle cittá di Torino e Genova, sgravò le altre cittá e provincie di un quinto di quello loro afferente.

Secondo i computi instituiti in dipendenza di questa legge, la riduzione ad operarsi sarebbe di lire 1,140,683, per il che la presente categoria si restringerebbe a lire 6,519,690.

Dopo le discussioni che ebbero recentemente luogo intorno al cattivo assetto di quest’imposta, e le dichiarazioni fatte dal Ministero a questo proposito, crediamo soverchio lo en- trare in particolari a questo riguardo, e proponiamo senz’al- tro l’ammessione in bilancio di quella somma.

Categoria 4, Sali, lire 10,512, 200.

Questo prodotto non segna piú quel largo progresso che si manifestò nei primi anni, dopochè il prezzo del sale fa dimi- nuito, e non corrispose cosí all’aspettazione di coloro che colla riduzione a metá del prezzo di vendita del medesimo, si Insingavano di vederne aumentare la consumazione a segno di compensare largamente la perdita che le finanze dello Stato ne verrebbero a risentire; perdita che a fronte delle riscos- sioni degli anni immediatamente anteriori alla diminuzione del prezzo è tuttavia di lire 4 milioni.

I prodotto realizzato nello scorso anno sali a lire 10,427,465 19, Giova però osservare che in detta somma tuttora figura quella di lire 24,000 rappresentante il prezzo del sale che si impiega nella fabbricazione del tabacco. Il pro- dotto poi del primo trimestre del corrente anno rileva a lire 2,503,123 96, e cosí con una leggiera diminuzione sul cor- rispondente periodo del 1883.

Osserviamo con rincrescimento che l’articolo 2, Dritto dî centesimi 40 per quintale, pagabile dalla societá delle saline di Sardegna sul sale esportato all’estero, figura per una somma minore di un terzo di quanto fu calcolato pel 1853.

I ragguagli somministratici dall’amministrazione sull’entitá di questa esportazione, giustificano questo minore stanzia- mento in quanto che nel corso del 1883 l’esportazione fu di soli quintali 45,401, e nel primo trimestre del corrente anno di quintali 14,890. Questi dati non sembrano indicare che siasi dalla societá concessionaria delle saline di Sardegna dato uno sviluppo alla fabbricazione,

L’amministrazione manca di ragguagli intorno a quest’ar- gomento,

Categoria 3. Tabacchi, lire 13,461,645.

È questo il ramo di entrata del quale l’amministrazîone delle gabelle si occupa, e con maggior impegno in quanto che corrisponde generosamente alle cure che gli si prestano per farlo prosperare. Esso viene per quest’anno opinato con un aumento di lire 441,645 sulla cifra del 1853. Si realizzò in quell’anno in somma di alcun che maggiore ancora. Il primo trimestre del corrente anno segna un aumento di lire 260,488 86 sul corrispondente trimestre del 1853; quindi crediamo di non avventurarci troppo proponendo che lo stan- ziamento per quest’anno sia portato a lire 13,900,000 in somma rotonda, e crediamo tanto meno di andare errati nei nostri calcoli, che, sebbene non siasi nel nostro Stato ancora raggiunta la meta del consumo del tabacco che ha luogo me- diamente per capo in Francia, massime in quello da fumo, osserviamo tuttavia che colá il progresso della consuma-

zione si manifesta anche in proporzione maggiore che non da noi.

Categoria 6. Polceri e piombi, lire 751,000.

Viene questo provento proposto in somma identica con quella bilanciata pello scorso anno. Crediamo però di poterlo recare nel corrente anno sino a lire 790,000, sia perchè tale provento si realizzò nel 1853 in lire 790,264 80, sia perchè osserviamo che le riscossioni del primo trimestre del corrente anno superano giá di oltre 24,000 lire quelle del corrispon- dente trimestre del passato anno, e lasciano quindi con fon- damento presumere un uguale progresso nei trimestri ulte- riori, durante i quali ha luogo il maggiere consumo di que- st’articolo.

Categoria 7. Provento dell’appalto delle gabelle di sale e tabacco, lire 40,000.

Il numero degli spacci di sale e tabacco appaltati era in principio del corrente anno di $4 e per una somma di lire 38,650 86. Se nel corso dei due soli anni dacchè questo sistema d’appalto fu attivato si resero vacanti tanti spacci per l’indicata somma, ogni presunzione vuole che nel corrente anno che sarebbe il terzo abbiano luogo corrispondenti pro- porzionate vacanze, e quindi che il prodotto del loro appalto possa complessivamente salire almeno alle lire 80,000, somma a cui perciò proponiamo di portarlo.

Mentre poi siamo lieti di vedere che il sistema di dare in affitto le rivendite del sale e tabacco abbia giá prodotto un non ispregevole benefizio all’erario, nè dubitiamo che sia per aumentarsi d’anno in anno a misura che si renderanno va- canti quelle suscettive di essere affittate, non possiamo però non avvertire alla convenienza di un provvedimento ehe arre- cherebbe un immediato e ben maggior vantaggio alle finanze,

Intendiamo accennare ad una riforma del sistema di attri- buzione dell’aggio ai rivenditori del sale e tabacco.

Giusta gli ordinamenti in vigore i gabellieri godono per la rivendita del sale di un aggio che è variabile secondo le loca- litá ove sono stabilite le rivendite, e che, sebbene figuri per la somma di lire 900,000 alla categoria del bilancio passivo del Ministero di finanze, in definitiva non profitta molto ai titolari delle rivendite, perchè assorbito in massima parte dalle spese di trasporto del genere dal banco di distribuzione a quello di rivendita. Godono poi altresí detti gabellieri di un altro aggio sulla rivendita dei tabacchi che risulta dalla differenza che corre tra il prezzo cui pagano il tabacco al magazzino di di- stribuzione e quello cui lo rivendono ai consumatori. Questo aggio o benefizio di rivendita viene calcolato del 13 per cento in media sulle varie qualitá. Or», se questo poteva ravvisarsi equitativo e moderato quando il prodotto del tabacco non sa- liva, come 10 anni addietro, che a poco piú di 9 milioni, at- tualmente che esso è aumentato di olire la metá, sembra che, senza ingiustizia pei titolari delle gabelle e con largo vantag- gio pell’erario, si potrebbe quello ridurre al tasso medio del 10 per cento, locchè produrrebbe un benefizio all’erario di bea 350,000 lire.

Sembra altresí che non dovrebbesi maggiormente indugiare ad operare questa riforma onde non accrescere le difficoltá che un numero maggiore di gabelle affittate sulla base del vi» gente tasso di benefizio arrecherebbe senza fallo, e non esporsi cosí alla possibilitá di piú cospicue indennitá. Non crediamo poi che i provvisti di gabelle ad altro titolo che quello di af- fittamento per contratto col Governo, potrebbero giustamente lagnarsi di un tale provvedimento e molto meno muovere pre- tese di indennitá, inquantochè essi giá approfittarono, senza