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Personale consolati, come pure debbono esser estranee a questa categoria le spese d’indennitá di tavola e di alloggio ad impiegati, ecc.

Poste.

Il servizio delle poste fu sempre considerato presso tutte le nazioni come un ramo di amministrazione della piú alta importanza. Negli Stati Uniti d’America del Nord e nella Svizzera, mentre che si lasciò ai singoli cantoni la maggior parte delle amministrazioni, fu questa riservata al Governo centrale, sia perchè ha in sè relazioni internazionali che troppo grandemente interessano le singole parti dello Stato, sia perchè è uno dei piú rilevanti tributi e delle fonti piú feconde di ricchezza. In Inghilterra costituisce una direzione a parte, il capo deila quale è membro del Consiglio della Corona. Nel Belgio dipende dal Ministero dei lavori pubblici e in Francia da quello di finanze.

Presso noi è stata finora diretta da una direzione speciale, sotto la vigilanza però del Ministero degli esteri: questa vi- gilanza fu quasi sempre poco esercitata perchè per sua na- tura i ministri degli esteri, assorbiti dalle questioni politiche, poco tempo pussono dare ai dettagli amministrativi.

Noi non intendiamo discutere di proposito se meglio con- verrebbe aggregare questa direzione al dicastero delle finanze, alla quale logicamente debbono appartenere tulle le ammi- nistrazioni, il cui principale carattere sia la riscossione d’un tributo, tanto piú che esse sono con maggior economia di- rette da quel Ministero che per proprio istitato deve tendere a ritirare nelle casse dello Stato i maggiori introiti possibili. Egli è vero che le poste da noi recano un prodotto assai vi- stoso, ma il suo principale carattere non è, e non deve es- sere fiscale, bensí il prodotto che se ne ritrae dev’essere con- siderato specialmente come un compenso per poter sempre piú svolgere questo sí utile servizio. Onde piú ragionevol- mente forse ad alcuni parrebbe che potesse essere applicata al Ministero dei lavori pubblici, al quale dovrebbonsi unire tutti i mezzi di trasporto come quegli che ha per iscopo di estendere e promuovere tutte le maggiori facilitazioni di co- municazione.

Ma, ripetiamo, è questa una questione che ha bisogno di essere maggiormente studiata, nè è fors’oggi il caso di ve- nirla a portare in discussione,

Benchè il servizio postale richieda ancora presso noi molti miglioramenti, maggior esattezza, ed una pú grande esten- sione sui singoli punti dello Stato, tuttavia nessuna parte delle nostre pubbliche amministrazioni subí per avventura in pochi anni tante utili modificazioni siccome questa. Ua tale servizio fu per lunga pezza assai trascurato, e non si fece ad esso alcun importante miglioramento se si eccettua qualche riforma adottata col regolamento del 1536, la piú rilevante delle quali fu quella di rendere giornaliera la partenza dei corrieri, Era però riservato alla libere nostre istituzioni di migliorare su scala piú larga questo servizio e portarlo al grado in cui si trova oggigiorno, che certamente si avvicina d’assai a quanto è praticato dalle piú colte nazioni, ed è senza dubbio superiore a quello di tutti gli allri Stati d’I- talia, naturale conseguenza dello sviluppo e della vita che in questi ultimi anni presero tutti i nostri interni ordinamenti. Come tutte le nazioni progressive, il Piemonte, coll’opera del Parlamento d’accordo col Governo, intese sempre a portare in questo servizio le piú continue ed assidue cure, come quello che è il piú grade veicolo alla crescente civiltá ed al commercio, la piú eloquente manifestazione dell’umano pen-

siero. Per lui spazio e tempo spariscono, per lui si diffonde per ogni dove la luce della libera stampa, le idee sono messe in comunicazione, i cittadini si avvicinano ai cittadini, Je provincie alle provincie, i popoli ai popoli, aumentandosi gli affetti, c migliorandosi le condizioni morali degli uomini; per lui è resa piú facile la direzione politica di un Governo, piú celeri gli ordini e le risposte, le notizie piú certe; e tutto ciò specialmente dopo ch’esso s’impossessò della piú grande scoperta del secolo, le strade ferrate, e ne fece le sue piú belle e piú utili applicazioni.

Non è meraviglia pertanto se per corrispondere a questo slancio, a questa importante missione delle poste, si dovette accrescere la cifra dei fondi che prima figuravano per tale servizio. Da alcuni anni a questa parte la spesa comparve sui b lanci in continuo aumento.

Le principali riforme che in questo lasso di tempo si efiet- tuarono furono parte per favorire il suo sviluppo, e parle nell’interesse economico del paese, E per toccare delle pri. me con un rapido sguardo retraspettivo, noi vediamo che non solo si resero giornaliere le comunicazioni su quasi tuiti i punti dello Stato, ma doppie e moltiplicate sulle linee prin- cipali, si aumentarono le corse di messaggieri e pedoni fra diverse localitá, fu riorganizzato il corpo dei corrieri, asse- anando lero una indennitá di viaggio invece dei dieilti che prima percepivano sul trasporto delle merci, e col regio de- creto ed annessovi regolamento 26 novembre 1850 fu re- golarizzato in modo piú conforme il servizio centrale ed e- sterno, non meno che quello dei corrieri e delle poste a ca- vallo col regolamento 5 dicembre 1852, e colla legge della privativa postale 153 febbraio 1882, e col regolamento 8 lu- glio 1852, si aumentò il numero dei porta-lettere a paga fissa, invece dell’aggio che prima loro si accordava, stabilendo per essi norme speciali, si giovò della rapiditá delle strade fer- rate; nuovi uffici mandamentali a provvigione, e benchè se- condari, furuno eretti; s’introdusse il sistema sí utile dei francobolli, e all’invio del danaro in natura si allargò l’altro piú comodo e piú sicaro dei vaglia postali. Fu effettuata la organizzazione postale definitiva della Sardegna, e stabilito un servizio tra Tanisi e l’isola stessa. Infine si promossero trattati e convenzioni postali con diverse nazioni, ed ora si sta trattando coi Governi d’inghilterra, Parma, Modena e Roma. °

Riguardo poi alla riforma economica, essa si potè effet- tuare col fissare una tassa unica ed uniforme; sistema questo che ebbe, a torto, da una parte forti oppositori, e dall’altra fu per avventura trappo esagerato nei suoi vantaggi, quasi- chè dovesse esso bastare ad accrescere a grandi proporzioni nelie finanze il prodotto delle poste. Imperocchè non bisogna farsi illusione, nè si può negare che per esso non si sia por- tato una qualche diminuzione negli introiti delle nostre fi. nanze. Infatti, se teniamo conto delle maggiori spese che ora occorrono per questo servizio, e delle pensioni di riposo pro- venienti da antichi impiegati di questa amministrazione, cer- tamente, benchè il prodotto brutto presumibile portato nel bilancio attivo di quest’anno superi di lire 172,082 42 quello del 1850, il prodotto netto però, se venissero ammesse tutte le somme inseritte dal Ministero in bilancio per l’esercizio di quest’aano, sarebbe inferiore d’una somma incirca di lire 500,000 (Vedi allegato n° 3), e sarebbe solo presumibile che nell’anno 1856 si potesse ottenere un prodotto netto equiva- lente all’anno precedente a quella riforma; vi è poi da ag- giungere che il prodotto netto delle poste avendo sempre an- mentato progressivamente da! 1836 al 1850, tutto fa credere che senza le innovazioni nel suddetto servizio introdotte que-