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2. L’Emulazione, bella giovane robusta, animosa ed alata, in atto di volare, quasi nuda, con un puttino avente in mano una bandiera eolie armi di famiglia, e due altri puttini, che la precedono e riguardano. SOGGETTI PER LE PITTURE DELLA SALA DEL «RINALDO» MEDAGLIA Fra le cose, che il Tasso ha finte di Rinaldo, non ce ne ha nessuna piú utilmente rappresentabile in pittura, piú applicabile ad una medaglia di vòlta, piú concordante colla pittura della grande sala, e nello stesso tempo caratteristicamente diversa, die il momento in cui viene da L’baldo presentato a Rinaldo lo scudo nel giardino d’Armida. Questo soggetto, per esprimerlo ed arricchirlo opportunamente dietro alle idee del poeta, vorrebbe a un di presso esser rappresentato nel seguente modo: Rinaldo, specchiandosi nello scudo presentatogli da Ubaldo e da Carlo, in atto di levarsi impetuosamente da sedere, tutto vergognoso di se medesimo, sdegnato e furibondo, si straccia di dosso le ghirlande e gli altri lascivi abbigliamenti, che lo circondano. Ubaldo frattanto, con un atto che sembra subitaneo, con volto grave e severo, con la bocca molto aperta, quasi fortemente e ad alta voce parlando, chinasi alquanto verso ai Rinaldo, e con una mano gli tien presentato lo scudo, mentre con l’altra aperta accenna di lontano, come se dica: «Va l’Asia tutta e va l’Europa in guerra», ecc. Carlo, stando ritto e pensieroso, guarda fissamente in volto a Rinaldo, come per indagare tutta la impressione, che fanno in lui la presentazione dello scudo e la parlata d’Ubaldo. Vicino e all’intorno di Rinaldo si veggono variamente collocati geni ed amorini diversi, portanti mazzi o corbelle di fiori, vasi di profumi, urne d’acque odorose, cingoli e monili, ecc. In aria pure se ne veggono di simili, in quel modo che torna meglio alla composizione. Dietro ad Ubaldo ed a Carlo, ma in notabile distanza, tra folti ed ombrosi