Pagina:Parini, Giuseppe – Poesie, Vol. I, 1929 – BEIC 1889888.djvu/388


nota 381

v. 56: Inni dal cor dettatimi (Ar., i, 2, 3); v. 59: rivolgano (1, 2, 3); v. 61: da voi lunge (1, 2, 3); v. 62: il fremito guerrier (Ar., 1, 2, 3); v. 63: né vi (Ga., 1, 2, 3). Dopo il v. 64, G., Bn., 1, 2, 3, hanno la strofa seguente:

     E, perché a i numi il fulmine
di man piú facil cada,
pingerò lor la misera
sassonica contrada,
che vide arse sue spiche
in un momento sol;
e gir mille fatiche
col tetro fumo a voi.

v. 65; con te (1, 2, 3); vv. 75-76: e del tuo nome un secolo — sonerá la pendice (1, 2,3); v. 77: e sotto l’alte piante (Ar., Ga., Bit.); v. 83: nel bel vostro ricovero (Ar., 1, 2, 3); v. 85: Che quella (1, 2, 3).

Ode II.

Manoscritti: i (Ambr., II 1 autogr.), 2 (Ambr., III 8), 3 (Ambr., III 3), 4 (Braidense, Morbio). Nel ms. 1, dopo il v. 102, c’è un segno di richiamo e in margine si leggono i vv. 110-114; manca perciò tutta una strofa, 103-108, e il primo verso della strofa seguente, 109. Nel ms. 4 l’ordine delle strofe è molto alterato. Eccone i capoversi nell’ordine che esso presenta:

O beato terreno
a te l’Austro scortese
né qui giaccion paludi
giá nel polmon capace
mentre che il timo e il croco
deh! mi sia dato, o ameni
sotto ad una fresc’ombra
e i membri non mai stanchi
dicendo: oh! fortunate
ben diede ancor natura
odio colui che primo.

Certo colui del fiume
mira dipinti in viso
ma non bastò che intorno
e la comun salute
al piè de’ gran palagi
spenti animai ridotti
quivi i lari plebei
né cade appena il sole
gridati le leggi è vero
ma dove ahi! corro e vago
va per negletta via.

Edizioni: Ga., R., Bn.

Titolo: La salubritá dell’aria (Ga., R., Bn.); La salubritá della campagna paragonata con quella della cittá. (Ode scritta prima del 1770) (4). — Nei mss. 1, 2, 3 non c’è titolo.