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xiii - in morte del maestro sacchini 325


     Ma tu, del non virile
gregge sprezzando i folli orgogli e l’oro,
innalzasti il decoro
de la bell’arte tua, spirto gentile;
65di liberi diletti
sol avido bear gli umani petti.
     Né, se talor converse
la non cieca Fortuna a te il suo viso;
e con lieto sorriso
70fulgido di tesoro il lembo aperse,
indivisi a gli amici
i doni a te di lei parver felici.
     Ahi, sperava a le belle
sue spiaggie Italia rivederti al fine;
75coronandoti il crine
le giá cresciute a lei fresche donzelle,
use di te le lodi
ascoltar da le madri e i dolci modi!
     ed ecco l’atra mano
80alzò colei cui nessun pregio move;
e te, cercante nuove
grazie lungo il sonoro ebano in vano,
percosse; e di famose
lagrime oggetto in su la Senna pose.
     85Né gioconde pupille
di cara donna, né d’amici affetto,
che tante a te nel petto
valean di senso ad eccitar faville,
piú desteranno arguto
90suono dal cener tuo per sempre muto.