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10 alcune poesie di ripano eupilino


X

     Ecco ’l grand’arco in alto e la saetta
dell’antico signor, che mi spaventa;
e come l’alma il suo poter ne senta
tutta stammi dubbiosa in sen ristretta.
    Ahi che ’l crudo tiranno aspra vendetta
fa dell’essermi sciolto, e mi tormenta!
né sol di rilegarmi or si contenta,
ma in prigion mi rinchiude anco piú stretta:
     e lontan dal bel cibo onde vivrei,
vuol, per somma fierezza e crudeltate,
ch’io finisca per fame i giorni miei.
     O te felice, te cento fiate,
Tirsi, che presso alla tua donna sei,
e viver puoi delle sembianze amate!

XI

     — Quando fia mai quel di che tu ti sciolga
— i’ dico all’alma — da un si basso affetto?
Oh qual viltate, ch’ad amar si volga
l’alma, cosa immortal, mortale obbietto! —
    Ella risponde: — Allor fia ch’io disciolga
il bel nodo ch’è intorno a me ristretto,
quando ’l signor dell’universo accolga
niun amore in vêr me dentro al suo petto;
     poiché, com’ei con immortal desio
ama me, ch’appo lui son ombra vile,
si rivolto a un bel corpo è l’amor mio.
     E s’egli in me, vii creatura umile,
ama d’un dio l’immago, in quello anch’io
amo l’idea d’un’alma alta e gentile. —