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NOVELLA X

Gasparo, figliuolo del conte di Saluzzo, amorosamente Briseida, figliuola del marchese di Monferrato, si gode: per la qual cosa la morte dal detto marchese ne riceve; ond’ella per vendetta trova modo che il conte di Saluzzo lei similmente di vita priva.

Fu, giá molti anni ha, un marchese di Monferrato, il cui nome era Lodovico, uomo veramente tanto saggio, cosi giusto e cosi cortese, eh’ offuscata non solamente con la sua luce teneva quella di quanti duchi e altri gran signori al suo tempo vivevano, ma ancora toglieva alle persone la memoria e la ricordanza di chiunque valoroso uomo fusse giamai stato per lo adietro. Fu costui, come si dee credere, per le sue virtú e per lo suo valore, da tutto il mondo sommamente amato; ma dal suo popolo in tale riverenza e tale amore avuto, che quasi come cosa divina l’adoravano. Ritrovandosi questo gentil signore senza figliuolo alcuno, e accompagnato con moglie che, benché giovane fusse, poco feconda conosceva, viveva sopra modo doglioso. Ma, come piacque al Governator del tutto, non andò gran tempo, doppo molto suo pregare, ch’egli s’avide la moglie esser gravida; per che il piú avventuroso uomo che mai vivesse si tenne. E cominciò con la maggior diligenza del mondo ad aver egli stesso cura e governo che discommodo alcuno non gli potesse vietare cosa con tanto desiderio aspettata. Il tempo arrivò del parto, e la moglie partorí una fanciulla, la quale di si vaga e bella forma si dimostrò, che a tutti porse una uguale speranza di dover esser la piú bella donna del mondo. Crebbe costei, nudrita e allevata sotto le vestigia e costumi del padre e della madre, similmente saggia e gentile sopra modo; e con essa insieme di si mirabil maniera crebbero i costumi, le grazie e le bellezze, che avanzarono di gran lunga quella speranza,