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del maggior vantatore del mondo. Essendo adunque di molti mesi questo innamoramento in questa guisa, passato lo intrattenimento degli sguardi e de’ saluti, si deliberò Valerio di venirne a buona conclusione, se possibil fosse. Per che, fattosi fare una letterina (ché da tanto non era che egli dettare l’avesse saputa), alla Beatrice per sconosciuta e cauta messaggera la mandò, supplicandola che ornai le piacesse avere de’ suoi dolori pietá ed essere contenta che egli di si lunga servitú da qualche mercede ricompensato fusse. La donna, ricevuta che ebbe la lettera, forte si turbò, e le parve cosa da non pigliare piú da scherzo, considerando l’ardimento di costui poterle, non li provedendo, senza dubbio veruno arrecare o danno o vergogna. Percioché, se il marito saputo n’avesse parola, avrebbe creduto che ella di far ciò gli avesse data gran sicuranza, onde le ne sarebbe venuto il malanno. Senza che, il detto Valerio giá l’aveva messa in bocca di persona infame e manigolda, come altramente essere non poteva la femina che arroccata la lettera le aveva. Disse adunque una grandissima villania alla ambasciatrice e la minacciò di farla stroppiare, e da sé la discacciò con la maggior furia del mondo: poscia una sua fidata cameriera mandò a Valerio, e fecegli dire che egli avesse risguardo di mai piú non commettere simili cose né piú guatare ove ella si fusse, percioché ella senza fallo al suo marito lo farebbe a sapere, della qual cosa a lui non ne potrebbe se non grandissimo danno avvenire. Alle quai parole egli rispose: non poter vivere senza la grazia sua, né poter fare di non farle sempre, in ogni guisa e ognora che il commodo n’avesse, intendere e conoscere l’amor infinito che egli le portava. Né perciò restava di vagheggiarla e tentarla ogni giorno con nuove lettere. Laonde la giovane, essendole ornai venuto a noia si lungo tedio che costui le dava, e appresso sé essere in grandissimo pericolo conoscendo, quando il marito accorto giamai si fusse di nulla, deliberò, senza farne altra cosa sapere a Teodoro (ché cosi nome aveva il marito suo), non potendo altro pensare se non che qualche inconveniente accadere ne dovesse, se tosto non si traeva costui de’ piedi, di provedergli, se possibile fusse. Però, tolta la fante con essa in